Circolari

Approvata la legge di conversione del DL Pagamenti.

Circolare n° 51/2013 » 10.06.2013

Il 5 giugno scorso, la Camera dei Deputati ha definitivamente approvato, in quarta lettura, la legge di conversione del Decreto Legge 8 aprile 2013, n. 35 recante "Disposizioni urgenti per il pagamento dei debiti scaduti della pubblica amministrazione, per il riequilibrio finanziario degli enti territoriali, nonché in materia di versamento di tributi degli enti locali", c.d. DL Pagamenti.

La legge di conversione, ancora in attesa pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, apporta significative modifiche al provvedimento, molte delle quali recepiscono proposte di Confindustria tese ad ampliare l'ambito applicativo del decreto, semplificare le procedure e assicurare maggiore certezza sui tempi dei pagamenti, rafforzare l’impianto sanzionatorio per le PA inadempienti o inerti, eliminare alcuni ostacoli previsti dalle norme vigenti per il saldo di quanto dovuto alle imprese, potenziare i meccanismi di certificazione e ricognizione dei debiti, ampliare le ipotesi di compensazione tra crediti certificati e debiti iscritti a ruolo.

Più in particolare, i principali correttivi prevedono che:

- tra i debiti in conto capitale pagabili sono inclusi anche quelli fuori bilancio;

- le Regioni e le Province autonome possono, senza che sia necessario modificare le regole del Patto di Stabilità, mettere a disposizione degli enti locali spazi finanziari per 1,7 miliardi da utilizzare per il pagamento dei debiti. Ciò consentirà di pagare ulteriori 2,1 miliardi di debiti in conto capitale;

- le risorse utilizzate dalla PA per pagare i debiti verso societá ed enti a totale partecipazione pubblica, comprese le società in house, dovranno essere utilizzate da tali soggetti, in via prioritaria, per l’estinzione dei loro debiti verso le imprese;

- i provvedimenti attuativi del decreto hanno natura non regolamentare. Ciò consente di eliminare il passaggio in Consiglio di Stato e in Corte dei Conti, accelerando e semplificando iI relativo iter;

- il Governo può sostituirsi agli organi delle Regioni e degli enti locali, nel caso in cui non abbiano adottato gli atti necessari per l’attuazione del decreto;

- il pagamento dei debiti degli enti locali deve avvenire entro il termine perentorio di 30 giorni dall’erogazione delle anticipazioni di liquidità;

- la verifica della regolarità contributiva (DURC) è anticipata alla data di emissione della fattura e non più al momento della liquidazione del debito. In questo modo, viene ridimensionata la portata di un ostacolo che, spesso, le PA inadempienti frappongono al saldo di quanto dovuto;

- rilevano, ai fini dell’ordine cronologico dei pagamenti, anche le eventuali transazioni tra PA e impresa. La modifica, contestata da Confindustria, potrebbe penalizzare le imprese che abbiano sottoscritto accordi transattivi, largamente diffusi nel settore sanitario;

- il blocco delle azioni esecutive sia prorogato a giugno 2014 per agevolare l’attuazione dei piani di rientro da deficit sanitari e il rispetto degli accordi transattivi conclusi in quell'ambito;

- le misure legislative regionali di copertura del rimborso delle anticipazioni di liquidità agli enti del SSN devono avere ad oggetto, in via prioritaria, il taglio della spesa corrente;

- le spese volte a finanziare scuola, università e ricerca, il Fondo sviluppo e coesione ed Expo 2015 sono escluse dai tagli necessari a coprire gli oneri derivanti dal decreto;

- le PA debbono comunicare, entro il 30 giugno 2013, a ciascun creditore, anche tramite PEC, la data e l’importo del pagamento che riceveranno, nonché pubblicare sui propri siti, entro il 5 luglio 2013, l’elenco completo dei debiti che verranno pagati;

- la ricognizione dei debiti attraverso la piattaforma elettronica del MEF dovrà essere effettuata entro il 15 settembre 2013 e ripetuta con cadenza annuale, anche dalla amministrazioni non tenute alla certificazione dei crediti. Gli elenchi dei debiti dovranno essere aggiornati continuativamente e sul sito del MEF saranno pubblicati mensilmente i dati relativi all'andamento dei pagamenti;

- la comunicazione degli elenchi dei debiti equivale a certificazione con data di pagamento. L’intervento punta a facilitare lo smobilizzo di tali crediti, ma l’obbligo di indicare la data di pagamento è circoscritto nei limiti delle risorse rese disponibili dal Decreto;

- il Governo promuove la stipula di convenzioni con le associazioni di categoria del settore finanziario e di quello produttivo per verificare che la liquidità derivante dal pagamento dei crediti oggetto di cessione sia impiegata a vantaggio del sistema produttivo.

Inoltre, sono state introdotte alcune previsioni con cui si punta a definire il quadro di riferimento entro cui dovranno muovere i prossimi interventi volti a completare lo smaltimento del debito pregresso delle PA. Condizione, quest'ultima, indispensabile anche per rendere possibile l'effettivo rispetto delle nuove regole attuative della Direttiva Late Payment:

- la nota di aggiornamento del DEF 2013 dovrà dare conto dell’attuazione del Decreto, indicando lo stato dei pagamenti e le iniziative da assumere, anche con la Legge di Stabilità per il 2014, per completare il pagamento dei debiti al 31 dicembre 2012;

- la Legge di Stabilità potrà prevedere la concessione, nel 2014, della garanzia dello Stato sui crediti scaduti verso la PA, per favorirne la cessione a banche e intermediari finanziari. È stato inoltre disposto che il MEF può autorizzare la cessione di garanzia dello Stato a favore di istituzioni finanziarie nazionali ed europee.

Sotto altro profilo, nelle battute finali dell’iter di conversione è stato approvato, nonostante la tempestiva e ferma opposizione di Confindustria, un emendamento che ha ridotto di 400 milioni di euro (da 4 a 3,6 miliardi) la dotazione di risorse destinate alla concessione di anticipazioni da parte di CDP agli enti locali - sprovvisti di liquidità - per il pagamento dei loro debiti.

In materia fiscale gli emendamenti approvati:

- posticipano, dal 30 aprile 2012 al 31 dicembre 2012, la data entro cui debbono essere stati iscritti a ruolo i debiti fiscali compensabili con crediti certificati verso le PA. Destano però perplessità la modifica che consente la compensazione solo se l’iscrizione a ruolo è avvenuta in data anteriore a quella prevista per il pagamento del credito, nonché quella che sembra, di fatto, escludere dalla compensazione i crediti verso gli enti del SSN delle Regioni in deficit sanitario;

- prevedono modifiche formali alla disciplina TARES, senza tuttavia accogliere le richieste di revisione sostanziale sollecitate da Confindustria, e introducono modalità semplificate per il pagamento della prima rata IMU.

Distinti saluti.

» Firma Il Segretario Generale Lorenzo Gradi  |   Autore GR
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